ITALIA - Stati antichi, anteriori al 1700

© Roberto Breschi
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AMALFI
Repubblica di Amalfi


Amalfi, fiorente porto bizantino, fu conquistata dai Longobardi nell'838, ma nello stesso anno insorse erigendosi a libero comune. Raggiunse il massimo splendore tra il X e l'XI secolo, allorché fondachi amalfitani erano attivi fino in Egitto e in Siria. Le Tavole Amalfitane costituirono  un fondamentale codice marittimo riconosciuto e rispettato per secoli. Sottomessa ma non cancellata dai Normanni nel 1131, subì una rapida decadenza con progressiva perdita dei privilegi repubblicani. Nella prima metà del XIII secolo sembrò risollevarsi, ma fu una ripresa effimera.



c. sec. XI-XIII
Scarsissime le notizie sulle bandiere amalfitane. La bandiera della repubblica fu senza dubbio azzurra con croce di Malta bianca, ma la sua origine resta oscura. Il fatto che furono gli amalfitani i fondatori dell'ospedale di San Giovanni in Gerusalemme, dal quale scaturì l'Ordine dei Cavalieri dell'Ospedale (poi di Rodi, poi di Malta), forse non è estraneo, ma spiegherebbe l'origine della croce dei Cavalieri da quella di Amalfi e non viceversa. Infatti, alla fine del XII secolo, quando la Repubblica era ormai tramontata, le insegne dell'Ordine portavano ancora la semplice croce greca bianca in campo rosso. La croce di Amalfi è oggi presente sugli stemmi e sulle bandiere della marina italiana.


c. sec. XIII



Bandiera del Comune, affiancatasi - come costume di molti comuni medievali - alla bandiera della Repubblica, che era quella con la croce maltese. Ciò avvenne probabilmente quando ormai la potenza di Amalfi viveva solo nel ricordo e nei simboli, vale a dire nel XIII secolo. C'è incertezza sul colore del drappo, forse bianco, forze azzurro. La regione Campania propende per la prima ipotesi, dato che sui suoi simboli, adottati nel 1971, porta lo stemma della repubblica marinara di Amalfi, d'argento alla banda di rosso.

Bibliografia - Armi Antiche, n.u., 1986 - Vexilla Italica, n.u., 1979


PISA
Repubblica di Pisa


Già prima del 1000 Pisa aveva raggiunto notevole potenza marittima tanto che nel 980 l'imperatore Ottone II si serviva delle navi pisane per il trasporto delle truppe. Pisa si distinse nella lotta contro i pirati saraceni sconfitti una prima volta nel 1017 e definitivamente annientati un secolo dopo con la grande impresa delle Baleari (1114). Entrata in conflitto con Genova, subì la disfatta della Meloria (1288) che segnò l'inizio di una lenta decadenza. Corrosa dalle lotte di fazione, indebolita dalle guerre con Lucca e Firenze la repubblica fu venduta nel 1399 ai Visconti, che la cedettero a Firenze da cui fu assorbita nel 1406. 



1162-1406
Bandiera imperiale concessa alla repubblica da Federico Barbarossa nel 1162. La città fu costantemente fedele all'impero ed ebbe la bandiera e lo stemma di rosso pieno: con ogni probabilità così era all'epoca l'insegna imperiale. Per due secoli e mezzo fu la bandiera del Comune e, almeno dal 1242, fu portata in mare. La forma del drappo qui rappresentata è tratta da portolani: ciò non esclude l'esistenza di altre forme.


dal sec. XIII


Vessillo del Popolo di Pisa in quo picta est crux alba cum pomis in campo rubeo che si affiancò contrapponendosi alla bandiera di rosso pieno. Nel 1406, quando Pisa perse il proprio stato, la bandiera restò come insegna del comune e ancor oggi è la bandiera della città. Appare anche sugli stemmi e sulle insegne marittime italiani, insieme agli emblemi delle altre grandi repubbliche marinare, Venezia, Genova e Amalfi.

Bibliografia - Armi Antiche, n.u., 1971 - Vexilla Italica, 2, 1994

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ARBOREA
Regno d'Arborea


I quattro Giudicati, o regni giudicali, Kalari, Arborea, Torres e Gallura, che si dividevano la Sardegna, si stabilizzarono nella seconda metà del IX secolo. Sottoposti a guerre, invasioni e minati da lotte intestine, si estinsero uno ad uno. Nel 1300 era rimasto indipendente solo quello di Arborea. Mariano IV, sovrano dell'Arborea (1347-1376), opponendosi ai catalano-aragonesi, riuscì a unificare tutta la Sardegna, tranne i forti di Cagliari e di Alghero. Ma nel 1409 l'esercito catalano-aragonese inflisse ai sardi giudicali una cruenta sconfitta a Salnuri che segnò la fine del regno dell'Arborea. 




Bandiera di stato del regno di Arborea ab antiquo, come attesta Pino Saborito, cronista del tempo di Mariano IV (vexilla alba hunciam intus pictam arborem viridem sunt ab antiquo arma regni Arboree). Albero sradicato verde in campo bianco com'era l'arma del giudicato, evidentemente "parlante" così come quelle di altri giudicati: la torre per Torres e il gallo per Gallura (Cagliari aveva il cavallo). Da essa deriva l'attuale stemma della provincia di Oristano; la città era la capitale del regno di Arborea.

Bibliografia - F. Sedda, "La vera storia della bandiera dei sardi", Cagliari, 2007

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