GIAPPONE
© Roberto Breschi
Sommario. Prima del 1500 l’impero del Giappone era dominato da piccole e grandi signorie feudali (daimyo) che ostacolavano l’affermarsi di una politica nazionale. L’effettivo accentratore del potere era lo shogun, autorità militare che aveva affiancato l’imperatore fin dal 1185 e che sarebbe stato esautorato solo nel 1867. Nel XVI secolo tre feudatari strinsero un’alleanza che, presto allargatasi, portò all’unificazione politica del paese. I secoli che seguirono furono relativamente tranquilli e caratterizzati da rigida chiusura e diffidenza verso gli stranieri. Soltanto nel 1854 un trattato con gli Stati Uniti aprì l’impero agli scambi con l’esterno. Le mire espansionistiche del Giappone portarono a guerre con la Cina (1894) e con la Russia (1904). Alla vigilia del secondo conflitto mondiale l’impero aveva esteso i suoi confini alla Cina del nord, alla Corea, a Formosa, alle isole russe e ad alcuni arcipelaghi del Pacifico, territori perduti nel 1945 in seguito alla sconfitta giapponese. La bandiera nazionale, detta hinomaru, che significa “disco solare”, ha un disegno molto antico, forse del XII secolo.


Impero del Giappone, Nippon, Nihon Koku, 1854-1945 e dal 1949



Bandiera nazionale, di stato e mercantile. Stabilita ufficialmente il 5 agosto 1854 come insegna per le navi (funajirushi). Introdotta per legge il 27 febbraio 1870 come bandiera mercantile e il 3 ottobre successivo come bandiera nazionale e di stato. Confermata in via ufficiale il 5 maggio 1872. Abolita dopo la resa del 2 settembre 1945 quando, sotto l’occupazione alleata, tutte le bandiere giapponesi furono interdette per gli impieghi ufficiali. Tornò a sventolare con pieno diritto nel 1951, sebbene ne fosse tollerato l'uso a terra già dal 1949. La riadozione ufficiale è tuttavia avvenuta di recente, con la nuova legislazione sulle bandiere del 1999. Proporzioni 2/3 con il diametro del disco rosso pari ai 2/5 della lunghezza del drappo. È detta hinomaru, che significa “disco solare” e il suo disegno è molto antico (forse XII secolo), tuttavia gli usi e le funzioni originarie erano differenti da quelli, di cultura occidentale, che al mezzo del XIX secolo, in concomitanza con l’apertura agli stranieri, ne sollecitarono l’introduzione. Il sole rosso, che va inteso rappresentato all’alba (sol levante), è simbolo dell’autorità imperiale, essendo l’astro considerato il dio progenitore dell’imperatore (tenno). Costituisce il mon del paese (corrispondente all’emblema araldico occidentale) ed esprime il nome stesso del Giappone, che significa “terra del sol levante”.


Impero del Giappone, Nippon, Nihon Koku, 1889-1945 e dal 1954


Bandiera da guerra e della marina da guerra adottata il 7 ottobre 1889. Interdetta nel 1945 in seguito alla sconfitta del Giappone nella seconda guerra mondiale, fu reintrodotta il 30 giugno 1954, ma solo per la marina, mentre per le forze terrestri fu creato un nuovo modello. Proporzioni 2/3, con diametro del disco solare pare alla metà del drappo.


Impero del Giappone, Nippon, Nihon Koku, dal 1954



Bandiera delle truppe di terra (Forze Terrestri di Autodifesa) adottata il 30 giugno 1954. Proporzioni circa 5/6 (esatte 21/25). Il numero dei raggi del sole (otto) è pari alla metà di quelli dell'insegna della marina.


Impero del Giappone, Nippon, Nihon Koku, 1870-1875


Bandiera marittima stabilita ufficialmente il 27 febbraio 1870 e abolita il 29 novembre 1875. Non era, a rigore, una vera e propria bandiera mercantile: infatti era presente sui bastimenti accompagnata dal vessillo nazionale, che era issato a poppa. Inoltre, da stampe dell’epoca, risulta alzata anche nei porti.


Nippon, 1949-1952



Bandiera alzata in alto mare dai mercantili giapponesi sotto l'occupazione alleata, dal gennaio 1949. Fu abolita il 28 aprile 1952, data in cui, in seguito al trattato di San Francisco, il Giappone recuperò la piena sovranità. Proporzioni circa 2/3, a coda di rondine. Insegna "neutra", corrispondente alla bandierina della lettera E (echo) del CIS (Codice Internazionale di Segnalazione) modificata dal taglio a coda di rondine.



ALTRE BANDIERE

Bandiere imperiali
Bandiere della capitale e delle città principali

> RYUKYU

Bibliografia
Flagmaster, 79, 1995 - Flag Bull., 189, 1999 - Opere e manuali a carattere generale


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RYUKYU
© Roberto Breschi
Sommario. L’arcipelago delle Ryukyu costituì un regno fondato nel 1469 e tributario della Cina, retto dalla dinastia Sho, noto in occidente come Liusciù. Scomparve nel 1879 con l’annessione al Giappone. I giapponesi ribattezzarono l'arcipelago con il nome attuale che significa "preziosa sfera di cristallo". Dopo la seconda guerra mondiale l’arcipelago fu occupato dagli americani e tornò giapponese a tutti gli effetti nel 1972.


Regno di Liusciù, fino al 1879



fino al 1875


1875-1879
Bandiera di stato, propriamente vessillo del sovrano, dell’antico regno di Liusciù, fondato nel 1469. La bandiera, probabilmente molto antica, ma, come quella giapponese, con funzioni originarie diverse dall’uso moderno, mostrava il mon della dinastia regnante Sho, detto hidari-mitsudomo, che significa “tre onde rotanti nel senso dell’orologio”. Nella prima versione, attestata nel 1854, tale emblema era nero e azzurro ed era accompagnato da alcune strisce alla base del drappo. Nel 1875 l'emblema acquisì i colori delle "tre virtù" (azzurro = bellezza, rosso = amore per il prossimo, giallo = tenerezza), mentre il drappo diventò tutto bianco, segno di purezza. Questa versione scomparve nel 1879 con l’abolizione della monarchia (11 marzo) e l'annessione dell’arcipelago al Giappone, tuttavia non è raro vederla esposta ancor oggi insieme alla bandiera giapponese.


Ryukyus, Ryukyu Islands, 1950-1967


Bandiera marittima introdotta nel giugno 1950 per i mercantili registrati nelle isole occupate dagli Stati Uniti e poste sotto amministrazione fiduciaria. Abolita in teoria solo il 1° luglio 1967. Variante a coda di rondine della bandierina della lettera D (delta) del Codice Internazionale di Segnalazione. La bandiera giapponese, permessa a terra già dal 1955, solo nel 1967 poté di nuovo essere issata sulle navi delle isole, seppure con molte limitazioni.


Ryukyus, Ryukyu Islands, 1967-1972



Bandiera marittima ufficiale dal 1° luglio 1967. Era consentita solo sulle navi registrate alle Ryukyus. La bandiera segnò la ricomparsa dell'hinomaru sulle isole, tuttavia, oltre alle limitazioni d'uso, doveva obbligatoriamente essere corredata da un pennoncino bianco con la scritta rossa RYUKYUS, sia in ideogrammi giapponesi sia in caratteri latini. Ciò fino al ritorno sotto sovranità nipponica, il 22 maggio 1972.


> GIAPPONE

Bibliografia
Flag Bull., VII:1, 1968 - Flagmaster, 79, 1995 - Franciae Vexilla, 45, 2007