Cartolina inizio '900, Antonio Furlanetto illustratore. Gli stemmi sono quelli dei capoluoghi.

  Bandiere di alcune delle principali città
CAMPANIA

Avellino
Benevento
Caserta
Napoli
Salerno




AVELLINO




Provincia di Avellino

Costituita nel 1860, coincideva con l'ex-provincia napoletana del Principato Ultra, tuttavia dopo pochi mesi fu privata di parte del territorio per la creazione della provincia di Benevento. Nel periodo tra le due guerre mondiali alcuni comuni passarono alla provincia di Foggia.
Capoluogo: Avellino
Altre città: Ariano Irpino, Montoro
Sigla: 6 (1905-1927) - AV (dal 1927)

Bandiera: bianco-rossa divisa orizzontalmente con lo stemma e il nome dell'ente (DPR 24 febbraio 2003). In precedenza (2002) era stata introdotta una bandiera consistente nel tricolore con lo stemma, usata in occasione della visita del Presidente Ciampi.
Gonfalone: bianco-rosso diviso orizzontalmente (DCG 14 marzo 1938).

        

Stemma: troncato: il 1° di rosso alla corona d'oro di quattro fioroni; il 2° d'argento pieno.

È lo stesso stemma dell'antica provincia del Principato Ultra risalente al XVII secolo. Lo scudo è sormontato dalla corona principesca. La corona interna celebrerebbe il conferimento del titolo di re a Ruggero il Normanno, avvenuta presso Avellino nel 1130.

Decreto di concessione: DCG 14 marzo 1938 (riconoscimento).
Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa)

  




BENEVENTO



Provincia di Benevento

Estesa su parte del Sannio storico, la provincia fu "costruita" ex-novo nel 1861 attorno al secolare ex-feudo della Chiesa, a spese delle province circostanti. Nel 1927 acquisì alcuni comuni della soppressa provincia di Caserta, poi restituiti nel 1945.
Capoluogo: Benevento
Altre città: ---
Sigla: 9 (dal 1905 al 1927) - BN (dal 1927)

Bandiera: azzurra con lo stemma della provincia (c. 2004).
Gonfalone: azzurro (RD 9 febbraio 1939).



Stemma: Campo di cielo al toro furioso al naturale.

In tempi recenti la forma dello stemma è stata arbitrariamente cambiata e, come tale, si è consolidata con l’approvazione dello statuto (2004). Lo scudo è appuntato in alto e in basso, la punta in alto contornata da un serto di fronde di quercia, ed è accollato a un trofeo di armi sannite, romane e longobarde che stanno a significare le epoche storiche più antiche di quella contrada. Il toro, animale totemico dei sanniti, non è più rivoltato.

Decreto di concessione: non rilevato. Statuto della provincia, 30 giugno 2004.

Stemma c.1870-2004: d'azzurro al toro furioso al naturale, rivoltato.

Il toro è un simbolo antichissimo delle genti italiche; appare, nell’atto di incornare o calpestare la lupa della nemica Roma, su monete italiche del primo secolo a. C. Per i sanniti era l'animale della "primavera sacra" (ver sacrum). Al verificarsi di calamità naturali essi dedicavano a Marte i bambini che sarebbero nati nella successiva primavera, futuri guerrieri destinati alla conquista di nuove terre, sotto la guida  di un toro, animale sacro a Marte.

Decreto di concessione: RD 11 aprile 1938 (riconoscimento, già esistente nel 1870).
Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa)

  



CASERTA




Provincia di Caserta

Costituita nel 1861 rettificando alquanto il territorio della provincia preunitaria della Terra di Lavoro (di cui fino al 1927 mantenne il nome in alternativa a quello di Caserta) a favore delle province confinanti. Abolita nel 1927 e spartita tra le province di Napoli e Roma e, in misura minore, tra quelle di Benevento e Campobasso. Ripristinata nel 1945, ma con estensione territoriale ridotta alla metà.
Capoluogo: Caserta
Altre città: Aversa, Marcianise, Maddaloni, Santa Maria Capua Vetere, Mondragone, Orta di Atella, Castel Volturno, San Nicola la Strada, Casal di Principe, Trentola Ducenta, Capua, San Felice a Cancello, Lusciano
Sigla: 16 (dal 1905 al 1927) - CE (dal 1945)

Bandiera: azzurra con lo stemma della provincia.
Gonfalone: azzurro (DPR 18 aprile 1951).



Stemma: d'azzurro alle due cornucopie d'oro, ripiene la destra di frutti, la sinistra di spighe di grano, il tutto al naturale; decussate in basso e legate da una corona marchionale d'oro.

È in pratica l'antico stemma della Terra di Lavoro. Le cornucopie, che celebrano la grande fertilità della Campania Felix, sono presenti anche sullo stemma della confinante provincia di Frosinone. Talora sono collocate in posizione invertita (i frutti alla sinistra araldica e il grano alla destra).

Decreto di concessione: DPR 18 aprile 1951.


Stemma, variante: (stessa blasonatura)

Lo stemma della provincia di Caserta rientra nell'elenco delle "concessioni speciali", riferite alla forma dello scudo e al tipo di corona e giustificate da motivi storici e culturali. In effetti, fino al 1927 (e sporadicamente anche in tempi recenti), lo scudo si presentava sagomato entro una cornice d'oro, timbrato da una corona marchionale uguale a quella che lega le cornucopie. Questa versione riprende più da vicino l'arma della Terra di Lavoro preunitaria.


  




NAPOLI



Provincia di Napoli, 1861-2015
Città Metropolitana di Napoli, dal 2015

La provincia fu istituita nel 1861, ereditando quella preunitaria del Napoletano. Nel 1927 ebbe un notevole incremento territoriale in seguito alla abolizione della provincia di Caserta (Terra di Lavoro); ma nel 1934 e nel 1945 fu ridotta rispettivamente per la creazione della provincia di Littoria e per la restaurazione di quella di Caserta. Il 1° gennaio 2015 è stata trasformata in Città Metropolitana di Napoli (con mantenimento dei simboli).
Capoluogo: Napoli
Altre città: Giugliano, Torre del Greco, Pozzuoli, Casoria, Castellammare di Stabia, Afragola,
Marano di Napoli, Acerra, Portici, Ercolano, Casalnuovo di Napoli, San Giorgio a Cremano, Torre Annunziata, Quarto, Pomigliano d'Arco, Melito di Napoli, Caivano, Mugnano di Napoli, Somma Vesuviana, Nola, Arzano, Sant'Antimo, San Giuseppe Vesuviano, Villaricca, Frattamaggiore, Marigliano, Gragnano, Boscoreale, Sant'Anastasia, Bacoli, Qualiano, Pompei, Volla, Ottaviano, Cardito, Poggiomarino, Vico Equense, Ischia, Sant'Antonio Abate, Terzigno, Casavatore, Cercola, Grumo Nevano, Forio, Sorrento, Brusciano, Frattaminore, Saviano, Palma Campania
Sigla : 40 (1905-1927) - NA (dal 1927)

Bandiera: era gialla armeggiata. Quella concessa (con DPR 18 gennaio 2006) era gialla caricata dello stemma (modificato) della provincia. Nel 2015 è stato aggiunta la scritta con il nuovo nome dell'ente.
Gonfalone: giallo (DPR 18 gennaio 2006).

         



Stemma: d'oro al cavallo inalberato e allegro al naturale; nel 2006 il disegno del cavallo è stato modificato (v. bandiere).

Il cavallo è un antico emblema del territorio di Napoli. Appare su monete partenopee del XIII secolo, alcune delle quali erano chiamate proprio «cavallo».Secondo la leggenda, un grande cavallo in bronzo fu scolpito dal poeta Virgilio e portato davanti al duomo di Napoli.

Decreto di concessione: DCG 14 marzo 1938 (riconoscimento, rappresentando la provincia fin dalla sua origine).
Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa).


  


SALERNO




Provincia di Salerno

Costituita nel 1860, corrispondente quasi esattamente alla provincia preunitaria del Principato Citra. Tra le province campane è la più estesa.
Capoluogo: Salerno
Altre città: Cava de' Tirreni, Scafati, Battipaglia, Nocera Inferiore, Eboli, Pagani, Angri, Sarno, Pontecagnano Faiano, Nocera Superiore, Capaccio Paestum, Mercato San Severino, Agropoli, Baronissi, Campagna, Fisciano
Sigla: 57 (1905-1927) - SA (dal 1927)

Bandiera: azzurra. Al centro lo stemma della provincia in vigore.
Gonfalone: azzurro.

        

Stemma: d'azzurro alla croce di Amalfi d'argento.

Il riferimento ad Amalfi è affidato alla croce ottagona che fu sulle insegne della gloriosa repubblica marinara tra l'XI e il XIII secolo. Scudo "fuori ordinanza", ellittico con cartoccio dorato. La corona è invece quella regolamentare.

Decreto di concessione: non rilevato. Approvazione con delibera della giunta provinciale del 15 ottobre 2010.


Stemma 1938-2010: troncato d'argento e di nero, alla bussola al naturale attraversante, caricata all'interno delle lettere capitali M T G L S O L P; alata di quattro semivoli dell'uno nell'altro; nel cantone sinistro una cometa ondeggiante.

La bussola, inventata secondo la tradizione da Flavio Gioia, vanto della repubblica marinara di Amalfi, è qui rappresentata con le iniziali degli otto venti (Maestro, Tramontana, Greco, Levante, Scirocco, Ostro, Libeccio e Ponente) nelle appropriate posizioni. La rosa dei venti era presente anche sullo stemma, troncato di rosso e di nero, del Principato Citra, così come rappresentato nell'Atlas Major di J. Blaeu del 1665.

Decreto di concessione: RD 28 marzo 1938.
Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa).


Stemma sec. XIX-XX: campo di cielo alla bussola al naturale, alata di due semivoli abbassati d'oro; nel capo tre stelle d'oro di sei raggi poste in fascia; nella punta un mare fluttuoso.

Il riferimento è alla repubblica marinara di Amalfi, patria di Flavio Gioia al quale è tradizionalmente attribuita l'invenzione della bussola, sistema di orientamento strumentale, accostato sullo stemma a quello tradizionale delle stelle.

Decreto di concessione: non rilevato. Rappresentò la provincia sia al congresso di Torino del 1898, sia a quello di Napoli nel 1905.