PROVINCE D'ITALIA - La storia, parte terza

Cronistoria. Le province nella Repubblica Italiana (dal 1946)


1947

Il 10 febbraio 1947 il trattato di Parigi ratifica la perdita delle province di Pola, Fiume, Zara, Trieste e di parte della provincia di Gorizia. tutti questi territori passano alla Jugoslavoa, a eccezione di sei comuni della provincia di Trieste (compresa la città capoluogo) e undici comuni della provincia di Pola che costituiscono rispettivamente la Zona A e la Zona B del Territorio Libero di Trieste, posto sotto amministrazione anglo-americana, ma con la zona B di fatto occupata dalla Jugoslavia.



Dal 1947 all'ottobre del 1954, la bandiera civica di Trieste fu usata anche come bandiera di stato per tutto il Territorio Libero (compresa in teoria la zona B, dove tuttavia prevaleva la bandiera jugoslava). Armeggiata, riproduce lo stemma di Trieste di rosso all'alabarda di san Sergio d'argento. In realtà l'alabarda sarebbe una "corsesca", arma diffusa dai còrsi. All'origine rappresentava forse una croce o un giglio e fin dal secolo XIV fu simbolo comunale. La bandiera, tuttora bandiera civica triestina, fu  introdotta nel periodo tra le guerre mondiali.
1954
Il 5 ottobre Trieste torna all'Italia e, con la ex-zona A del Territorio Libero, costituisce la provincia più piccola d'Italia con poco più di 200 Kmq..Il passaggio sarà ratificato solo nel 1977 dal trattato di Osimo. La zona B, annessa alla Jugoslavia, sarà spartita come il resto dell'Istria tra Croazia e Slovenia.

1968
Tra il 1968 e il 1974 vengono istituite tre nuove province: Pordenone (1968), Isernia (1970) e Oristano (1974)

1970
Con la nascita delle regioni a statuto ordinario si completa l'istituzione di questo ente previsto dagli art.114 e 115 della Costituzione. In precedenza erano state istituite cinque regioni a statuto speciale: Sicilia (1946), Valle d'Aosta (1947) Sardegna e Trentino-Alto Adige (1948), Friuli-Venezia Giulia (1963). Con l'istituzione delle regioni,l'importanza e le competenze amministrative delle province diminuiscno.

1992
Sono istituite otto nuove province, che diverrannno effettive nel 1995:  Biella, Crotone, Lecco, Lodi, Prato, Rimini, Verbano-Cusio-Ossola e Vibo Valentia. Si tratta del maggior incremento nel numero delle province dell'Italia repubblicana.

2001
La regione Sardegna,istituisce quattro nuove province (legge reg. n. 9 del 12 luglio 2001), pienamente operative dopo le elezioni amministrative del 2005. La legge suscita molte polemiche ed è anche -  inutilmente -  contestata dal governo centrale.
               
1946                                     1974                                     2001                                    2016
La storia delle province sarde è alquanto complicata. La rassumiamo. Nel 1946 l'isola si trova divisa in tre province, così com'era dal 1927 quando la provincia di Nuoro si aggiunse a Cagliari e Sassari, e come sarà sino al 1974 quando fu istituita la provincia di Oristano. Nel 2001 il numero delle province raddoppia con i quattro nuovi enti di cui sopra (Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra e Olbia Tempio). Un referendum popolare del 2012, contrario alle nuove province, conduce alla loro abolizione (legge reg. 2 del 4 febbraio 2016) ma anche alla divisione della provincia di Cagliari in un'area metropolitana intorno al capoluogo e nella nuova provincia del Sud Sardegna.

2004
Incoerentemente con la volontà politica, sempre più spesso espressa, di abolire o diminuire le province, ne sono istituite tre nuove, Barletta-Andria-Trani, Fermo e Monza e Brianza. Diventeranno operative nel 2009.

2014
A seguito di un logorante dibattito politico sulla necessità (e possibilità costituzionale) di abolire le province o di ridefinirne il ruolo, si giunge all'approvazione della "legge Del Rio" (3 aprile 2014) che depotenzia le competenze amministrative della maggior parte delle province e trasforma le dieci più imposrtanti in "città metropolitane" con speciali prerogative.

Nota: il problema dell'abolizione delle province è di vecchia data. Già all'inizio del secolo scorso se ne cominciò a discutere. Nel 1923 il regime fascista appena giunto al potere, considerava l'opportunità di eliminare tali enti considerandoli economicamente dispendiosi oltre che centri di corruzione. Tuttavia riguardo alla questione, l'atteggiamento del regime fu contraddittorio, se si pensa all'infornata del 1927 quando furono create ben 17 nuove province. Una si riuscì ad abolire, quella di Caserta, ma per far posto ad un'altra (Littoria). È stato detto che "abolire le province è necessario, ma impossibile" e anche quando sembrano sparire le province rinascono sotto altro aspetto.