Cartolina inizio '900, Antonio Furlanetto illustratore. Gli stemmi sono quelli dei capoluoghi.

  Bandiere di alcune delle principali città
MARCHE

Ancona
Ascoli Piceno
Fermo
Macerata
Pesaro e Urbino  



ANCONA



Provincia di Ancona

Istituita nel 1860 (decreto Minghetti) ampliando alquanto il territorio della vecchia delegazione pontificia.
Capoluogo: Ancona
Altre città: Senigallia, Jesi, Osimo, Fabriano, Falconara Marittima, Castelfidardo, Chiaravalle
Sigla: 2 (1905-1927) - AN (dal 1927)

Bandiera: bianca, caricata dello stemma con sotto il nome della provincia in caratteri neri.
Gonfalone: bianco.



Stemma: d'azzurro al destrocherio di carnagione, piegato in scaglione scorciato, rovesciato, impugnante un ramoscello di corbezzolo al naturale fruttato di due bacche d'oro.

Il significato risiede nella presunta etimologia della toponomastica locale. «Ancona» deriverebbe dal greco ‘αγκών (agkon), gomito, con riferimento alla forma della costa; di corbezzoli abbonda il monte Cònero, il cui nome verrebbe dal greco κόμαρος (kòmaros) che significa appunto «corbezzolo». Tra gli stemmi provinciali è quello col più antico decreto di concessione; per questo è spesso rappresentato con gli ornamenti originari.
 
Decreto di concessione: RD 3 luglio 1870
Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa).

  




ASCOLI PICENO



Provincia di Ascoli Piceno

Formata alla fine del 1860 unendo le antiche delegazioni pontificie di Ascoli e Fermo. Nel 2004 ha subito il distacco della nuova provincia di Fermo.
Capoluogo: Ascoli Piceno
Altre città: San Benedetto del Tronto, Grottammare
Sigla: 5 (1905-1927) - AP (dal 1927)

Bandiera: non risulta in uso.
Gonfalone: rosso scuro. (RD 21 novembre 1940)


Stemma: inquartato: il 1° e il 4° di Ascoli (di rosso al castello di travertino al naturale, merlato alla ghibellinai, con due archi aperti e galleria sovrastante di cinque arcate fiancheggiate da due torri al naturale, quella di destra più alta e merlata; quella sinistra a tetto); il 2° d'oro all'aquila di nero dal volo abbassato, coronata del campo; il 3°, di rosso alla croce patente d'argento.

Unisce all'arma del capoluogo due emblemi araldici appartenenti alla città di Fermo (nel 2° e nel 3° quarto). Essendo Fermo diventato capoluogo di una nuova provincia, lo stemma è oggi anacronistico.

Decreto di concessione: DCG 17 marzo 1938 (riconoscimento, esistendo già alla fine del XIX secolo).
Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa).


  






FERMO



Provincia di Fermo

Costituita nel 2004, dininuendo la provincia di Ascoli e ricostituendo in pratica l'antica delegazione pontificia fermana abolita dal decreto Minghetti nel 1860. Pienamente operativa dal 2009.
Capoluogo: Fermo
Altre città: Porto Sant'Elpidio, Sant'Elpidio a Mare, Porto San Giorgio
Sigla
: FM

Bandiera: azzurra con lo stemma della provincia (DPR 28 maggio 2010).
Gonfalone: azzurro (DPR 28 maggio 2010).



Stemma: inquartato: il 1° d'argento alla torre di rosso, mattonata d'argento, merlata alla guelfa di cinque, chiusa e finestrata di nero, fondata sulla pianura di verde; il 2° d'oro, all'aquila di nero, linguata di rosso, coronata all'antica di nero; il 3° di rosso, alla croce patente e scorciata di argento; il 4° d'azzurro, alla sbarra di verde, caricata dalla spiga di grano d'oro, accompagnata in capo dall'ape d'oro e in punta dall'ancora dello stesso.

Disegno simile a quello precedentemente previsto dallo statuto della provincia, mutato per recepire alcune osservazioni dell’Ufficio Araldico. In particolare la torre del 1° quarto è ora solo in parte composta da 40 mattoncini rossi per gli altrettanti comuni, e sorge dalla pianura di verde. Le figure del 4°, che simboleggiano le attività della popolazione, sono tutte d’oro e il campo è azzurro.

Decreto di concessione: DPR 28 maggio 2010.


Stemma 2010: il 1° d'argento alla torre composta con 40 pezzi a forma di scudetti capovolti, di rosso; il 2° d'oro, all'aquila di nero, linguata d'oro, coronata all'antica di nero; il 3° di rosso, alla croce patente e scorciata di argento; il 4° d'argento, alla sbarra di verde, caricata dalla spiga di grano d'oro, accompagnata in capo dall'ape al naturale e in punta dall'ancora d'azzurro.

Nel 2° e nel 3° quarto sono conservati i simboli civici del capoluogo, I 40 elementi rossi a forma di scudetti capovolti che formano la torre del 1° quarto sono tanti quanti i comuni della provincia. L’ape, l'àncora e la spiga d’oro sono simboli dell’operosità della popolazione, dei prodotti del mare e di quelli della terra.

Decreto di concessione: non rilevato. Statuto 7 gennaio 2010.


Stemma 2009-2010: inquartato: il 1° e il 4° di rosso pieno; il 2° d'oro, all'aquila di nero, coronata all'antica di nero; il 3° di rosso, alla croce patente e scorciata di argento.

Stemma allestito in via provvisoria. Si è utilizzato lo stemma della provincia di Ascoli  eliminando le figure araldiche del 1° e 4° quarto appartenenti alla città di Ascoli Piceno e mantenendo i simboli della "Marca Fermana".

Decreto di concessione: non rilevato.


  


MACERATA




Provincia di Macerata

Istituita nel 1860 dal decreto Minghetti, conformata sulle vecchie delegazioni apostoliche di Macerata e di Camerino, con alcuni aggiustamenti territoriali.
Capoluogo: Macerata
Altre città: Civitanova Marche, Recanati, Tolentino, Potenza Picena, Corridonia
Sigla: 34 (1905-1927) - MC (dal 1927)

Bandiera: azzurra caricata dello stemma della provincia, limitato allo scudo coronato, e del nome dell'ente in caratteri "Bodoni" gialli.
Gonfalone: azzurro.



Stemma: d'azzurro a cinque monti in fascia, al picchio sorante sulla cima di mezzo, il tutto al naturale.

Il picchio, simbolo antichissimo, era l’animale totemico dei Piceni, come attestato da Plinio il Vecchio (in vexillum eorum picus consederat). È una costante nell’iconografia marchigiana, ad esempio appare nell’Atlas Maior di J. Blaeu del 1665 sull’intestazione della mappa della Marca di Ancona.
 
Decreto di concessione: non rilevato

Stemma c- 1947-?: d'azzurro a cinque monti in fascia, al picchio sorante sulla cima di mezzo, il tutto al naturale, al capo di rosso alla croce patente e scorciata d'argento.

Dopo la seconda guerra mondiale, caduta la monarchia, lo stemma fu "depurato" del capo di Savoia, e rappezzato con la crocetta presa dalle armi della città di Macerata. Tuttavia anche tale capo è andato progressivamente scomparendo.
 
Decreto di concessione: non rilevato

Stemma 1918-c. 1947: d'azzurro a cinque monti in fascia, al picchio sorante sulla cima di mezzo, il tutto al naturale, al capo di rosso alla croce d'argento.

Riprendeva quello della deputazione pontificia preunitaria, con il picchio, animale totemico dei Piceni, sostituendo il capo della Chiesa con il capo di Savoia.
 
Decreto di concessione: DLGT 21 febbraio 1918.

Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa).

  


PESARO E URBINO




Provincia di Pesaro e Urbino

Formata alla fine del 1860 (decreto Minghetti) diminuendo di alcuni comuni ceduti all'Umbria e ad Ancona il territorio della ex delegazione pontificia. Nel 2009 sette comuni della val Marecchia sono passati alla provincia di Rimini.
Capoluogo: Pesaro
Altre città: Fano, Vallefoglia, Urbino, Mondolfo
Sigla: 47 (1905-1927) - PS (1927-1999) - PU (dal 1999)

Bandiera: bianco-rossa divisa verticalmente, con lo stemma completo e il nome (talora omesso) della provincia.
Gonfalone: bianco rosso diviso verticalmente.



Stemma: partito: il 1º di Pesaro (d’azzurro alla rovere d’oro con i rami decussati e ridecussati, attraversata sul tronco da due fedi di carnagione manicate di rosso, disposte una sull’altra e da un listello di argento carico del motto perpetua et firma fidelitas; alla campagna inquartata d’argento e di rosso); il 2º di Urbino (d'azzurro alle tre bande d’oro, la prima banda caricata di un’aquila di nero al volo spiegato).

Sono riunite le armi delle due città che danno il nome alla provincia, derivate a loro volta da quelle delle casate dei Della Rovere e dei Montefeltro.

Decreto di concessione: RD 25 aprile 1938 (riconoscimento, esistendo lo stemma fin dl XIX secolo).
Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa).